Chypre Palatin (B. Duchaufour per Parfums MDCI)

I profumi MDCI sono rimasti a lungo un enigma per me. Troppo costosi persino per andarli ad annusare (... e se poi me ne piace uno e devo saltare una rata del mutuo per comprarmelo?), mi tenevo alla larga soprattutto a causa del flacone: non ne ho mai visto uno più kitsch.  
Comprendo e condivido l'amore per l'arte Rinascimentale e il desiderio creare qualcosa capace di evocarla. Però, intanto io sono italiana e di arte Rinascimentale vera ne vedo parecchia ogni giorno, anche solo andando da casa al lavoro. Inoltre, i profumi "sanno" di ventesimo secolo, e un tappo Rinascimentale, secondo me (umile opinione) non c'entra proprio niente con le fragranze. Eppure, se alla fine mi comprerò lo splendido Chypre Palatin, mi toccherà spendere anche per il flacone... Sì perchè la mia amica Anna (Nyneve) ha pensato bene di farmeli conoscere annunciandomi serissima "Questi sono belli, è una vergogna che tu non ne abbia ancora parlato", e così non ho più avuto scuse per non provarli. Mannaggia a lei!

La linea nel suo insieme, e ve ne parlerò più in dettaglio in un altro post, non ha pretese di originalità, e a parte qualche piacevole tuffo nel presente, la maggior parte sono lontani o vicini parenti di grandi classici degli anni '50 e '60: si sente che dietro c'è il rimpianto di quello che il mercato offriva pochi decenni fa. Parfums MDCI nasce quindi come tentativo di tornare ad esprimere l'arte nella profumeria, e ha scelto di farlo con l'aiuto di alcuni grandi compositori della nostra era: Patricia De Nicolai (il suo "Rivage des Syrtes" mi è piaciuto molto, e ve ne parlerò), Pierre Bourdon, Francis Kurkdjian, Stephanie Bakouche, Amandine Marie e Jeanne Marie Faugier. E l'autore di Chypre Palatin, Bertrand Duchaufour, qui in una delle sue composizioni migliori.
Chypre Palatin è un omaggio ai grandi chypre verdi del passato, a cominciare dal primo Scherrer, fino ad Estèe Lauder Collection Privèe per terminare con Chanel N.19. Io amo gli chypre in generale, e gli chypre verdi mi fanno letteralmente impazzire, perchè li sento come la quintessenza dello chic, della raffinatezza non ostentata e vagamente eccentrica. E CP non fa eccezione.
La fragranza, come ogni chypre, gioca con le sensazioni di calore e freschezza, di luce e ombra: l'apertura è verde e frizzante con giacinto, agrumi, lavanda e timo, a cui subito si associa un accordo di fiori vellutati: gardenia, rosa, gelsomino, iris, avvolti dalla luce delle aldeidi e dalla ruvidezza verde del galbano. Dopo un'oretta abbondante, quando i fiori piano piano lasciano la festa, la fragranza prende un calore animale molto "seventy" di benzoino, cuoio, vaniglia, balsamo del Tolu, costus, muschio di quercia (ma pocopoco), che sussurra una sensualità pericolosa e irresistibile, che invita gli altri ad avvicinarsi... solo per rimanerne prede felici.
Ogni volta che lo indosso penso a cosa succederebbe se Miss Dior e Dioressence (le versioni vintage, ovvio) facessero l'amore e generassero una progenie moderna...
Per me è un profumo magnifico,  con una struttura complessa e un viaggio olfattivo lungo e ricco di sfumature entusiasmanti.
Raccomandato sia su pelle femminile che su quella maschile!

ps
E ancora una volta mi inginocchio a ringraziare Anna...

Commenti

rob ha detto…
Ma tra Miss Dior e Dioressence qual è il maschio e qual'è la femmina? ;)
Anna Maria Nyneve ha detto…
Il mio preferito è Le rivage, a mio parere la più bella creazione di Patricia.
Guarda che i flaconi senza la testina sono più raffinati e costano molto molto meno!
Bellissimo post!
giovanna ha detto…
OK,saranno anche paradisiaci,la quintessenza della perfezione e la sublimazione del piacere,ma,visti i prezzi(addirittura 1200 euro quelli con la testina di Limoges),secondo me sono della serie "vedere e non toccare" e non solo per non saltare una rata di mutuo,ma proprio perché è una cosa senza senso:Capisco,i ricchi non hanno problemi e poi è questione di priorità (meglio un viaggio,ne torni più arricchita...)ma anche la sola idea di comprare la serie dei sampler per me è assurda.Sono convinta che esistano profumi altrettanto splendidi,e in questi anni me ne hai fatto annusare molti,e che,pur cari,non arrivino a questi eccessi....
Unknown ha detto…
Ciao Marika!
Complimenti per il post!
Sai per caso chi li distribuisce?
Marika Vecchiattini ha detto…
Rob, rob, rob, ma oggi questo del maschio/femmina è un argomento fuori moda! Apri gli orizzonti! ;-)

Nyneve, hai ragione!

Giovanna, lo sai che la penso come te, esistono anche profumi splendidi a un costo minore, e alla fine... è solo una questione di posizionamento sul mercato!

Ciao Andrea vai a questo indirizzo http://parfumsmdci.free.fr/index.php?language=fr&page&id=67 e vedi chi li distribuisce in Italia!

espritavivre ha detto…
posso fare una domanda ot?
black orchid.. esiste versione uomo o è unisex? perche ho chiesto che profumo usasse un mio collega (UOMO) che ha questa fragranza buonissima (per dirlo al mio papà) che sa di legni e pathcouli e mi dice BLACK ORCHID di tom ford.... ma vado a cercare e non trovo.. e io lo usavo ma su di me era troppo fiorato.. AIUTO!!!!
rob ha detto…
Ciao espritavivre, provo a risponderti io, così intanto ribatto anche alla punzecchiatura che mi ha fatto Marika... ;-)

Black orchid esiste solo in una versione, quindi non troverai una versione per uomo.
Presso molti appassionati di profumo, e in particolare anche in questo blog, regna l'idea che importi poco se il marketing ha deciso di lanciare il tal profumo come "da uomo", "da donna" o "unisex", quello che conta sono le sensazioni che dà al tuo naso e le emozioni che ti comunica. In sostanza, se ti piace e ti sta bene, vuol dire che fa per te, alla faccia di tutte le strategie di lancio dei pubblicitari ;)
Detto questo, non è che tu usavi la versione Voile de fleur di Black Orchid?
ADJIUMI ha detto…
ciao espritavivre
provo a risponderti io...Black Orchid è stato classificato come fragranza femminile e nasce come femminile, dal momento che si sono accorti del successo (coprensibile)hanno pensato bene di spostarlo anche sugli scaffali maschili....è andata bene a Tom Ford, da nessuna parte era riportato il "for women", se non su qualche shops online o siti specializzati, neppure il pack, elegante ed in black & gold, fa pensare che sia rivolto solo a clienti femminili...altrimenti avrebbe dovuto cambiare tutte le scatole, si sa, il maschietto è un po'"limitato" in queste cose....

Per Marika....si, era ora che parlassi degli MDCI, sono proprio belli! Complimenti per lo scritto.
Marika Vecchiattini ha detto…
Grazie ragazzi, belle risposte! Che dire, gli uomini che frequentano questo luoghi sono proprio speciali...
marcelloviv ha detto…
Ciao a tutti, vorrei fare una piccola considerazione su profumi uomo profumi donna si/no. Quanti degli uomini che seguono il blog indosserebbero Chanel n°5? giusto per fare un nome (potrei farne, ovviamente, altri: io no.
Ciao
Marika Vecchiattini ha detto…
Ciao Marcello, la prima mano la alza mio marito, che ha indossato ma non ama particolarmente Chanel N.5 perchè troppo poco fiorito, e che indossa più volentieri profumoni dominati da tuberosa, rosa e fiordarancio (Hanbury di MCGentile, Orangers en fleurs di Houbigant, Trama di Simone Cosac).
Unknown ha detto…
Buongiorno a tutti.
Tempo fa ho sentito un uomo portare benissimo Secret Datura di MPG.
Se posso esprimere il mio parere, ovviamente nella scelta di una determinata fragranza giocano molti fattori (come si combina con la nostra pelle, il mood del momento, le memorie che evoca…) ma non è una questione di genere, piuttosto è frutto di una sensibilità olfattiva profonda e ricercata, inoltre denota un buon grado di sicurezza e di equilibrio: il giudizio degli altri non conta, penso che ci si profumi prima di tutto per se stessi!

Fantastica la tua descrizione, Marika! questo Chypre Palatin dev’essere davvero bellissimo e mi attira parecchio, tantopiù che Dioressence è stata una delle mie grandi passioni di gioventù… Del resto non avrebbe molto senso spendere una fortuna solo per un packaging discutibile, per quanto di valore: anch’io preferisco che l’opera d’arte stia dentro, piuttosto che sopra il flacone… andrò alla ricerca della ricarica ;)
ciao
rob ha detto…
La seconda mano che vedi alzata è la mia: il no.5 l'ho indossato e posseduto, ma anche se lo considero un capolavoro non è tra i miei indossi preferiti, perché non vado pazzo per gli aldeidi.

Anche a me piacciono molto i fioriti, a patto che non siano troppo dolci: per fare un esempio che indosso quasi tutti i giorni dico Une fleur de Cassie di Frederic Malle.

Un buon test per discutere del fatto profumi da uomo/profumi da donna è Jicky. Se cerchi una pubblicità su internet, vedrai una donna al volante di un auto, e infatti la storia ci dice che è stato pensato e creato per un pubblico femminile. Quindi caso chiuso, è da donna? Beh, secondo gli inglesi del 1889, anno di lancio, invece no: lo compravano forse più loro delle parigine. Perché? Perché si fidavano di più del loro recettore olfattivo e delle loro sensazioni che non del marketing (che c'era già allora). E facevano benissimo. ;)
Anonimo ha detto…
la prima testina mi sembra lo stesso Caracalla di cui mi innamorai visitando la Galleria degli Uffizi:una nuca stupenda ed uno sguardo espressivo, non di pietra <3

Chiara
ADJIUMI ha detto…
Anche io indossavo il N°5 :-) oggi me lo ricorda Miriam di Tauer...
Marika Vecchiattini ha detto…
Ciao Cristian, uhm che bello Miriam di Tauer! Un fiorito aldeidato classico, un connubio perfetto tra il N.5, il N.22, Arpege e Liu.... da sbavare!!!

Marcello per ora l emani alzate sono tre (e che uomini!)

Chiara mi hai fatto venire curiosità di scoprire questo bellissimo Caracalla degli Uffizi!

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