Pitti Report 5: Mona di Orio
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Alla conferenza organizzata per parlare del futuro del brand "Mona di Orio", Jeroed Sogtoen, socio di Mona di Orio e co-fondatore del marchio, ha spiegato che quando Mona è mancata si è trovato di fronte alla necessità di confrontarsi con la decisione, difficile, di cosa fare nel futuro. Poiché chiudere il business avrebbe significato tradire la memoria di una persona di grande talento, che al profumo aveva dedicato tutta la vita, Jeroed ha deciso di proseguire. I profumi a cui Mona stava lavorando saranno lanciati tutti nei prossimi anni e altri li seguiranno, composti da creatori di cui di volta in volta verrà comunicato il nome. Il custode della tradizione di Mona sarà il suo partner creativo Olivier, che ha lavorato con lei in laboratorio per oltre vent'anni e che quindi saprà traghettare il marchio nel futuro. Quindi, si va avanti (meno male!).
Io intanto ho provato la nuova fragranza "Violette Fumèe". Devo indossarla ancora un po' per comprenderla meglio, perché è un delicato skin scent con una persistenza non eccezionale, ma in ogni caso una cosa mi ha sorpresa subito: non è affatto una violetta. Cioè la violetta è lì solo come pretesto compositivo, in realtà il profumo è tutto giocato su note fumose e calde di tabacco. Il motivo è che questo profumo era stato composto sei anni fa per Jeroed, che desiderava un ricordo olfattivo del padre, che fumava la pipa. La violetta è il contrappunto fresco e tenero di un tabacco vellutato e fumoso, che domina tutta la composizione in maniera elegante, senza mai diventare "troppo".
Alla conferenza organizzata per parlare del futuro del brand "Mona di Orio", Jeroed Sogtoen, socio di Mona di Orio e co-fondatore del marchio, ha spiegato che quando Mona è mancata si è trovato di fronte alla necessità di confrontarsi con la decisione, difficile, di cosa fare nel futuro. Poiché chiudere il business avrebbe significato tradire la memoria di una persona di grande talento, che al profumo aveva dedicato tutta la vita, Jeroed ha deciso di proseguire. I profumi a cui Mona stava lavorando saranno lanciati tutti nei prossimi anni e altri li seguiranno, composti da creatori di cui di volta in volta verrà comunicato il nome. Il custode della tradizione di Mona sarà il suo partner creativo Olivier, che ha lavorato con lei in laboratorio per oltre vent'anni e che quindi saprà traghettare il marchio nel futuro. Quindi, si va avanti (meno male!).
Io intanto ho provato la nuova fragranza "Violette Fumèe". Devo indossarla ancora un po' per comprenderla meglio, perché è un delicato skin scent con una persistenza non eccezionale, ma in ogni caso una cosa mi ha sorpresa subito: non è affatto una violetta. Cioè la violetta è lì solo come pretesto compositivo, in realtà il profumo è tutto giocato su note fumose e calde di tabacco. Il motivo è che questo profumo era stato composto sei anni fa per Jeroed, che desiderava un ricordo olfattivo del padre, che fumava la pipa. La violetta è il contrappunto fresco e tenero di un tabacco vellutato e fumoso, che domina tutta la composizione in maniera elegante, senza mai diventare "troppo".
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