Prada: Miu Miu l'Eau Bleue (Daniela Andrier, 2016)
Qualche volta, il Dio Profumo ti
concede dei doni inaspettati. A volte hanno un carattere strano,
difficile, sembrano tenerti alla larga... Però come li annusi
capisci che c'è qualcosa, lì dentro. Non riesci a capire cos'è e
continui a batterci il naso finchè non finisci per innamorartene,
tuo malgrado, ancor prima che la risposta arrivi.
Miu Miu L'Eau Bleue è un profumo
fiorito fresco, a base mughetto. Io, che il mughetto lo detesto, io che
i fioriti primaverili mi fanno storcere il naso, sono caduta come una
pera cotta di fronte a questa strana creatura vestita di seta azzurra
che canta con la voce di Kim Carnes (se non sapete chi è cliccate qui).
Mughetto, rosa, note verdi,
gelsomino, hedione, muschio bianco ed una nota a me sconosciuta
chiamata akigalawood costruiscono un insolito profumo freddo,
secchissimo, amaro, luminoso, potente, scostante come pochi altri. E
coraggioso: in un'epoca di profumi fioriti, dolci, tutti lustrini e
paillettes, questo parla un'altra lingua. Miu Miu L'Eau Bleue
possiede tutta la strana eccentricità un po' folle, divertita e
tremendamente chic della couture Prada. E quando un profumo
rispecchia i valori del suo marchio per me è qualcosa che va
sottolineato.
La cosa incredibile è che l'intensità
di questa fragranza cresce col passare del tempo, e dopo tre ore
dallo spruzzo ti ritrovi avvolto da una nuvola olfattiva più potente
ed interessante rispetto all'inizio. Forse è merito di questo
misterioso akigalawood, che andrò senz'altro a cercare quanto prima.
Daniela Andrier, la sua creatrice, è
una vera Maestra della profumeria che io ammiro da molto tempo:
creativa, audace, capace di lavori astratti come questo (o come
Marni, uno dei pochi femminili interessanti usciti negli ultimi
anni), persino al limite dell'indossabilità, ma anche di profumi
esilaranti ed immediatamente piacevoli. I suoi lavori per Prada
costituiscono un manuale di tutte le sfumature con cui i profumi
possono parlare alle persone. Non se ne parla abbastanza, né con
abbastanza ammirazione, di questa creatrice straordinaria.
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Sandra Barros (Brasile)