La Tuberosa è morta: viva la Tuberosa!
Io la tuberosa la amo.
Ne amo il lato sonoro, esagerato,
fluorescente come un fenicottero fuxia in resina lucida a grandezza
naturale.
Ne amo la presenza teatrale, intensa, ipnotica, da Grande
Seduttrice che non fa sconti né prigionieri.
Ne amo il dandysmo
estremo, la personalità eclettica.
Ne amo il gusto per la provocazione, la joie de vivre, le ore piccole, la mattina dopo.
La tuberosa è misteriosa, ribelle,
selvaggia ed insieme profondamente tenera e materna.
E' capace di
carezzarti, abbracciarti, avvolgerti, confortarti, ma anche di
stritolarti e risucchiarti l'anima.
Quando un marchio decide di cimentarsi
con un profumo alla tuberosa è difficile che io mi faccia grandi
aspettative, la maggior parte sono profumi anonimi che non prendono
rischi: o la tuberosa non si sente quasi, o viene trattata in maniera
molto convenzionale, come se se ne avesse paura.
Sono pochi i
profumi che sono stati capaci di dire qualcosa della tuberosa in
maniera originale, mantenendo inalterata la personalità di questo
fiore: oltre al mio amato Fracas di Piguet, mi sono piaciuti
Tubereuse e La Chasse aux Papillons dell'Artisan Parfumeur, Blu di
Acampora, Amarige di Givenchy e Poison di Dior.
Poi arrivarono
Tubereuse Criminelle di Lutens e Carnal Flower di Frederic Malle, due profumi
originali ed amatissimi da molte persone, che io però non riuscirei
mai a portare. Mi infastidisce averli addosso perchè la mia idea di
tuberosa, lì dentro, non c'è.
Ma questo 2017 per me è stato
eccezionale, tuberosamente parlando, e oggi ho ben quattro nuovi
giocattoli da indossare: l'edp e l'estratto di Tubereuse Absolue di Perris Montecarlo, Nuit de Bakélite di Naomi Goodsir e Paloma y Raices di
HomoElegans.
Questi quattro profumi spingono l'idea della tuberosa in direzioni nuove, che mi sono piaciute da matti.
Volete condividere con me il viaggio alla scoperta della nuova vita della tuberosa? (segue)
(La foto è presa dal sito di Naomi Goodsir)
(La foto è presa dal sito di Naomi Goodsir)
Commenti
Misteriosa come la tuberosa.
Sandra Barros ( Brasile )