Ho ricevuto questa preziosa fialetta di Fleurs de Rocaille, il vintage originale, da Anna Maria qualche tempo fa e la ringrazio molto per avermi fatto conoscere questo piccolo tesoro di Ernest Daltroff. Fleurs de Rocaille significa più o meno “fiori di pietraia” o “fiori di un giardino roccioso”, ed in effetti pur essendo essenzialmente un profumo fiorito esprime essenzialità, minimalismo raffinato. Sembra fatto oggi da qualche naso innamorato della luce e del cristallo. Sul sito di Caron viene definito un fiorito aldeidato, ma non immaginatevi il N.5 di Chanel o White Linen di E. Lauder. Ha una sua delicata dolcezza impressionista, evanescente, che mi ha ricordato l’Eau d’Hiver di Ellena. Non per le note scelte, ma per l’intenzione, per la sospensione nel tempo e nello spazio. Non ho trovato la piramide; sento del garofano (sapete quei garofanini piccoli, color porpora?), della violetta, forse una rosa un po’ speziata, e sicuramente del muschio, ma rarefatto, non potente. Se avete ...
Parliamo della prima fragranza del marchio HomoElegans ( sito qui ) Tadzio , quella che mi ha sorpresa di più e che si ispira al Tadzio della “Morte a Venezia” di Mann . Sul sito HomoElegans si legge: “ Ansimante si abbandona sulla sabbia, ebbro di acqua e di sale. Un morso. La frutta succosa cola sulla pelle calda. Il brivido. La bellezza fatale che intuisce se stessa. Vibrazioni espanse. L’innocenza germoglia. Esplode la rivelazione, l’esplorazione, l'eccitamento. Gli sguardi che accarezzano l’epidermide e disegnano le forme. Gli odori del mare e della spiaggia che si avviluppano nelle narici. ” Ebbene, nella fragranza c'è esattamente tutto questo: l'innocenza del fanciullo unita ad una sensualità primitiva e ancora inconsapevole, il respiro salato del mare che ansima sulla pelle del fanciullo, il frutto rosso proibito sulle sue labbra, ecc. Una roba pazzesca, sfacciata, scandalosa, eppure intima e innocente; quasi troppo coinvolgente per indossarla. ...
La spugnatura è una delle più antiche tecniche di estrazione meccanica delle essenze agrumarie ; si tratta di un metodo manuale che richiede maestria e precisione, e sono pochi, ormai, gli artigiani che sono in grado di farlo. Per spugnare (o “sfumare”) un agrume, si divide il frutto a metà . Attraverso un apposito attrezzo -una via di mezzo tra un coltello ed un cucchiaio, denominato “cavatore”- l'artigiano scodella via la polpa da ognuna delle due metà, lasciando integra la buccia . Questa viene poi piegata e pressata sopra una spugna naturale, che raccoglierà tutta l'essenza contenuta negli otricoli. Quando sarà completamente imbibita di essenza, la spugna verrà poi strizzata all'interno di un recipiente di coccio, e l'olio essenziale così ottenuto verrà lasciato decantare. Ogni artigiano riesce a spugnare circa un quintale e mezzo di frutti al giorno, da cui si ricavano poco meno di 500 gr di essenza . Se le essenze agrumarie si estraessero ancora in questo mo...
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