The Ghost in the Shell (Etat Libre d'Orange, 2021)
Grazie alla lega leggerissima e al motore silenzioso, questo cyborg di ultima generazione è progettato per muoversi con la grazia di una geisha.
La scocca di metallo è ricoperta da un velo di lattice ultrasofisticato, dall'incarnato candido e lievemente rosato, che al tatto risulta vellutato e fresco. L'olfatto percepisce una fragranza delicata, intima, pulita, come se la pelle fosse stata recentemente strofinata con una saponetta ai fiori bianchi.
L'illusione di una giovane giapponese abbigliata con un kimono fiorito è semplicemente perfetta.
Mentre lei sorride e il suo collo vellutato si piega, nessuno riuscirebbe mai indovinare il metallo nascosto lì sotto.
Il trucco, vecchio come il mondo, prevede che nemmeno lei stessa, ne sia al corrente.
Perchè funzioni, lei deve immaginarsi viva.
Eppure, in qualche momento, ecco apparire il dubbio.
L'immagine che lei vede allo specchio sarebbe perfetta, se non avesse quell'odore.
Gli occhi indagano più a fondo. Forse è stato solo un riflesso? Un fantasma, più che un odore vero e proprio.
Eppure quell'odore continua as apparire e scomparire: sfuggente, etereo, inafferrabile...
Una nota muschiata, lievissimamente vinilica. Quella singola nota, immersa in mezzo a tutte le altre che compongono il suo odore personale, invece di confermare la sua umanità, smaschera la sua vera natura di cyborg.
In quella nota geniale e meravigliosamente innaturale, si concentrano tutto lo stupore e la malinconia per un'umanità che non le appartiene.
Lei non ha vene in cui scorra del sangue.
E nel momento in cui la scopre, questa verità diventa fonte di uno smarrimento tanto profondo quanto incomprensibile.
Questo profumo è talmente bello, poetico, e struggente, che mi ha messo i brividi. L'emozione è stata forte, tanto da togliermi il fiato. E non mi succedeva da tempo.
Se potete, andatelo almeno a sentirlo, per comprendere cos'è la profumeria, veramente.
Longevità eccezionale sia su pelle che su vestiti e radianza di tutto rispetto: The Ghost in the Shell è in grado di saturare tutta la stanza. Ma sottovoce, con delicatezza, come un'impalpabile cipria iridescente che fluittui mezz'aria in ogni direzione.
Commenti