Carnation (Mona di Orio, 2006)
Io non amo particolarmente i profumi floreali, ma Carnation mi ha fatto sospirare. Il nome "Carnation", intanto, mi pare adattissimo. Potrebbe evocare la parola "garofano", invece quello che aveva in mente la sua creatrice Mona di Orio non è un termine in lingua inglese ma in lingua francese, dove carnation significa "incarnato". E infatti è un profumo per la pelle, delicato, che si scosta poco, facile che chi ti si avvicina ti dica "sai di buono", piuttosto che "che buon profumo hai". La fragranza ha un effetto confortante, è morbida, ben costruita, senza cuciture; non c’è un aroma che spicchi particolarmente. Come un coro che canta sottovoce per salutare l’arrivo dell’alba, con una melodia dolce e sommessa senza suoni acuti. Si sentono fiori bianchi tra cui gelsomino e ylang-ylang, garofano, qualcosa di verde in un sottofondo lontanissimo (forse il geranio bourbon), delle spezie che non riconosco, e poi il muschio e l’ambra. Dopo mezz