Bois des Iles (Chanel 1926)
Sembra che quando Ernest Beaux compose Bois des Iles per Mademoiselle Chanel, avesse in mente il racconto “La dama di picche” di Alexandr Pushkin, in cui il giovane protagonista (ufficiale dell’esercito russo, mi pare) si perde dentro l’ossessione del gioco e finisce per soccombere ai suoi demoni personali, rovinandosi la vita. Ma non so se possa essere vero; l’atmosfera di questo profumo non è di mistero notturno e perdizione, semmai di calore, raffinatezza, affetto. Luminoso come la luce dorata di un tramonto autunnale, dolcissima e serena. Viene definito un boisè fiorito, in effetti io sento soprattutto i fiori tropicali a metà tra golosi ed eleganti, tra cui ylang-ylang, gelsomino e fiore d’arancio, mentre la parte boscosa nasce da un felice matrimonio tra sandalo e vetiver, che costituiscono la struttura portante della fragranza. Immaginate una sedia con lo schienale e i braccioli di rovere intagliato in stile liberty, con libellule e scarabei, su cui una mano lascia scivolare dis