Angeli e macerie
Credo di dovervi delle scuse in anticipo, perché sto per usare questo spazio in maniera impropria, sto per scrivere di un argomento molto o.t. , ma sento che devo assolutamente farlo. Perché è come se le mie solite parole, quelle dei profumi e della gioia, si fossero rintanate in un luogo lontano, e in questo momento non riuscissero ad uscir fuori. Sono tre giorni che ci provo, ma non escono. Ci sono altre parole che premono per venir fuori prima e finchè non le metto su un foglio come questo e non le condivido, spingono e spingono. Finchè non faccio uscire queste, non usciranno nemmeno le altre. Qualcuno di voi sapeva che io e mio marito ci stavamo preparando una vacanzina romantica, ma poi lunedì 6 in Abruzzo è successo quel che è successo, ed è cambiato tutto. Abbiamo riposto alla chiamata della Protezione Civile e siamo andati all’Aquila. Abbiamo una formazione in disastri ambientali legati allo sversamento di idrocarburi (petrolio) in mare, e con i terremoti non c’entriamo molto,