Lorenzo Villoresi: Kamasurabhi (2015)
Tra
la fine degli anni '70 e l'inizio degli '80 mio padre lavorava ancora
al Porto di Genova e spesso il suo lavoro lo portava a bordo delle
navi mercantili per il controllo dei documenti e le
procedure di sbarco del carico. Molto spesso, se sapeva che sarebbe
salito a bordo di qualche nave proveniente da luoghi particolarmente
esotici, non mancava di portarsi dietro qualcosa da scambiare con gli
ufficiali. Qualche cosa di tipicamente italiano come un pacco di
pasta, una bottiglia di vino o cose così.
Non si tratta Santalum Album (il rarissimo Mysore quasi
introvabile), la fragranza è piuttosto diversa e non ha la stessa cremosità biscottata, ma senza alcun dubbio è esattamente la stessa
varietà di sandalo che conoscevo io prima di studiare profumeria e
che mi è tornato in mente da quando ho indossato Kamasurabhi.
In
particolare, ricordo che quando arrivavano navi cinesi lui ritornava
a casa con piccoli tesori che nessuno di noi aveva mai visto prima: maschere in carta di riso così sottili da poterci vedere
attraverso, traumatizzanti uova “dei cento anni” (uova d'anatra
sottoposte ad un processo di ossidazione sottoterra che ne trasforma
completamente i colori, la consistenza e il sapore), ma soprattutto
saponette al gelsomino, sandalo e fiordarancio, e straordinari,
piccoli ventagli di legno di sandalo che, mentre ti rinfrescavano tiinebriavano con la squisita fragranza del legno di cui erano fatti.
Ovviamente questi ultimi
articoli erano i miei preferiti, e alcuni di questi circolano ancora
a casa dei miei genitori (le uova, per fortuna, no). I profumi dei ventagli e delle saponette hanno avuto una durata straordinaria: circa trent'anni!
Giunte a casa a metà anni '80,
offrono ancora qualche residuo di fragranza.
Perchè vi racconto tutto questo? Perchè l'altro giorno ho ricevuto dal Maestro Lorenzo Villoresi un campione della sua nuova creazione, Kamasurabhi, e indossandolo ho fatto un salto indietro di trent'anni. Io un legno di sandalo così netto e potente non l'avevo più sentito da allora. Un profumo legnoso e pungente, eppure gentile; mistico eppure quotidiano.
Perchè vi racconto tutto questo? Perchè l'altro giorno ho ricevuto dal Maestro Lorenzo Villoresi un campione della sua nuova creazione, Kamasurabhi, e indossandolo ho fatto un salto indietro di trent'anni. Io un legno di sandalo così netto e potente non l'avevo più sentito da allora. Un profumo legnoso e pungente, eppure gentile; mistico eppure quotidiano.
Ma
veniamo al profumo.
Il
“profumo di piacere” (questa è la traduzione del nome in lingua
indiana) è una interessante creazione centrata sul legno di sandalo
come fragranza sacra, che viene accoppiata ad un tripudio di fiori
tradizionalmente considerato come sensuali (rosa, gelsomino,
tuberosa, ylang ylang, fior d'arancio e narciso) e a fiori
tipicamente indiani dalle fragranze a me sconosciute (soprattuto il
Bakul e la Kadamba, perchè il Pandanus so che pianta è, e ho un
vago ricordo della fragranza che emanava).
L'insieme risulta
sfaccettato e particolare, gentilmente esotico, evoca un'idea di
India (ovviamente, per me, di Cina) sensuale e spirituale insieme,
ricca di colori e contrasti e quindi veramente vicina alla realtà. A
Kamasurabhi il Maestro non ha concesso nessuna dolcezza, questa non è
una fragranza ”addomesticata” e non sa di “oriente visto da un
occidentale”; anzi è una sorta di polaroid, un'istantanea reale di
una terra lontana da noi che ci affascina. Ci percepisco una verità
che in qualche modo mi tocca nel profondo, come se Kamasurabhi fosse
stato creato come un dono d'amore per l'India. Non so spiegare
meglio, ma è senz'altro un profumo che parla, e questo è
esattamente ciò che un profumo dovrebbe fare.
La
durata della fragranza in sé è coerente, tre-quattro ore circa,
mentre la coda di sandalo rimane percepibile per otto ore ed oltre
come un velo trasparente sulla pelle. Dai colori sembrerebbe creato
come femminile, ma io su un uomo lo vedrei benissimo.
Visitate il sito di Villoresi (qui) per ulteriori info!
Commenti
E' sempre un piacere leggerti..!
Una curiosità...Questo profumo si può avvicinare a Vaara Penhaligon's o a Indian Dream Mancera? O al sandalo Dries van Noten ?
Sono alla ricerca del sandalo "perfetto"...
Ciao :-)
Rossella
Se ti piace il genere di sandalo legnoso/delicato in qualche modo anche "tenero" potresti provare Ashoka (Neela Vermeire), un sandalo morbido come una carezza. Altrimenti il classico Tam Dao di Diptyque, che parla tutt'altra lingua ma che a chi piace il sandalo fa fare sospiri d'amore… Oppure, un sandalo un po' particolare è anche "Sandalo" di Ortigia. Non è proprio il classico profumo al sandalo, ma magari ti accende qualcosa!
Conosco Ashoka, è un sandalo al fico fiorito e dolce, molto raffinato ed elegante, sillage un po' debole e intimo, però...
Ciao
Grazie per il tuo commento su Kamasurabhi...! A me piace tantissimo perché, anche se non sono mai stata in India, riesce a farmi toccare tutte le sensazioni che provo quando penso a quel paese....i colori, i profumi, i bastoncini d'incenso ed anche le persone...i mudra e la danza indiana...anche io penso che sia un profumo "orientale"; il gelsomino infatti fa pensare anche alla Cina, come il loro tè al gelsomino, qualcosa che va oltre al semplice profumo... Anche io penso sia un profumo vero, ma anche vivace e gioioso...il sandalo si sente bene, ma per me è come un amico che ti è accanto durante il viaggio...
Grazie per la tua recensione! Kamasurabhi è un profumo splendido...io adoro l'India e l'Oriente e sono d'accordo quando dici che è un profumo vero, perché rispecchia l'India nelle sue sfaccettature...dai colori, al profumo in sè, che richiama gioiosamente e giocosamente i bastoncini d'incenso indiani.... Tanta roba...!!