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Ambra e Muschio Bianco d'Egitto

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La settimana scorsa, a Luxor, abbiamo chiesto alla guida che ci stava accompagnando, di poter visitare un negozio di essenze che dal di fuori ci aveva ispirato particolarmente. Siccome il commesso coi baffoni mi sembrava disponibile e ci stava offrendo del tè, ho iniziato a chiedergli un pò di cose sulle essenze in vendita: come le ottengono, dove sono i laboratori, se si possono visitare.... al che si è un pò irrigidito e la differenza linguistica è diventata insormontabile. Così gli ho chiesto di poter annusare i fiaschetti con gli olii, e ho sbagliato anche qui: dovevo chiedergli di sentire le sue miscele già pronte, invece gli ho chiesto 6 olii semplici: ambra, due tipi di muschio, incenso, mirra, gelsomino. Al primo dei due muschi già avevo dei dubbi sul fatto di essere capitata nel posto giusto: il commesso cercava di convincermi che il muschio si ottiene raschiando lo stomaco delle balene (mi risulta che non sia il muschio, ma l'ambra grigia. E che ai poveri capodogli non si

Racquets Formula (Penhaligon's - 1989)

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Oggi indosso Racquets Formula di Penhaligon's. Come mi ha fatto notare Grazy, d'estate i Penhaligon's li uso più che in altre stagioni. Sarà per la "grana" diversa che hanno: più fine, rarefatta, aerea. In particolare Racquets non lo definirei un profumo "estivo", nel senso che non sa di mare, di cocco, di frutta esotica, di olio solare, o di note marine. Però è certamente un profumo adatto anche all'estate, per la sua freschezza, e perchè è stato pensato per lo sport, nel senso che dovrebbe regalare freschezza continua durante la pratica. Sarà, ma a dispetto della definizione "sportiva", per me resta una delle fragranze più dichiaratamente sofisticate e "snob" che abbia mai sentito. Si apre con limone, lime e bergamotto, che danno subito una sferzata fresca e gioiosa, accostati a geranio e lavanda che rendono l'insieme pungente, erbaceo e "selvatico"; nel cuore si sentono sia la dolcezza opulenta della Rosa e dell&#

HIROSHIMA MON AMOUR - work in progress

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Durante Pitti Fragranze 2009 Stephan Humbert Lucas , creatore con la moglie del marchio Nez à Nez ( qui il sito ) mi ha chiesto se potevamo collaborare ad un progetto. "Ci sono delle cose in questo momento che ho dentro e che riguardano il concetto della Morte, e sento che le voglio esprimere. Sto pensando ad un profumo che s'intitoli Hiroshima Mon Amour un profumo sulla Morte, come un canto alla Vita. Ci sono così tante mistificazioni intorno alla figura del compositore di profumi, e invece io voglio condividere il mio lavoro, voglio che le persone entrino nel mio processo creativo, che lo possano leggere, seguire passo passo. Tentativi, errori, tutto. Ma io dipingo, compongo profumi... non so usare le parole per raccontare; tu invece non componi ma ti seguo spesso, ho visto che racconti le cose così come sono, senza fronzoli. Io ti mando dei testi e delle fialette da annusare, tu fanne quel che vuoi". Bene, sono emozionata, riconoscente e felice al pensiero che l

Benghal (Lancome) ed Emerald Dream (Estée Lauder)

Torno da qualche giorno di ferie, e visto che -ovviamente- in aereoporto ho fatto un pò di giri, ora ve li racconto. Mi interessavano soprattutto quelle fragranze che qui a casa non trovo, ma comunque non ho disdegnato di annusare ben bene anche fragranze che conosco già. Sono uscita dalla sarabanda profumata con due profumi addosso: Benghal, uscito a inizio anno per Lancome, Emerald Dream, stesso periodo ma di Estèe Lauder. Sono duty-free-only, nel senso che vengono venduti solo negli aeroporti. Di Benghal mi è piaciuto molto l'avvio frizzante e sofisticato, dominato da zenzero e mandarino. Un'interpretazione "esotica" di femminilità, piacevole e insolita, quasi mi stava catturando ed ero lì che meditavo se proseguire la conoscenza e acquistarlo, quando ha iniziato a mettere fuori una nota pesante, quasi "stonata" che non sono riuscita a riconoscere ma che mi disturbava parecchio. Meno male che il volo era in ritardo! Se non avessi avuto almeno mezz'ora

Ma Griffe vintage (Carven, 1945)

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Eccolo, è lui. L'etichetta è un pò mangiucchiata, ma si vede che il liquido, dentro, è in buono stato. Ieri sera ho tolto il tappo e l'ho provato. Se si eccettuano i primi 2 minuti in cui l'aroma è pungente e fastidiosamente "vecchio" (proprio vecchio da vecchia signora), poi si è sviluppato in un modo molto intenso, è un chipre/fiorito/aldeidato, una specie di Chanel n.5, ma con uno squillo di tromba in più. A casa ho un campione dello stesso profumo nella versione attuale, che secondo me è molto più "povero". So di averlo provato ma siccome non me lo ricordo, non mi deve aver colpita. Appena riesco a fare una prova sui due polsi, vi posto le sensazioni. Ho preso la piramide da osmoz: gardenia, galbano, aldeidi gelsomino, neroli, sandalo, vetiver storace (benzoino), muschio di quercia, cisto Un bel mucchietto di fiori dolci e di legni aromatici!Il benzoino con la sua nota vanigliata pungente mi piace da morire e mi rendo conto che se in un profumo è pre

Scoperta Vintage - Ma Griffe (Carven)

Stamane in Galleria Mazzini c'era il mercatino di antiquariato, e c'era la mia solita bancarella dei profumini. Stavolta aveva anche 6 bottiglie di profumi vintage. 3 non sono riuscita a capire cosa fossero (il profumo è stato travasato in bottiglie senza etichetta); il colore era scurissimo e mi sembrava qualcosa di simile a Narcisse Noir di Caron. Poi c'era una colonia "Notturno" con una bella bottiglia ovale, un flaconcino di "Zagara" di una marca illeggibile con tappo in bakelite, ma la mia attenzione è stata catturata da un parfum Ma Griffe di Carven, un cubotto da 30 ml circa, con tappo in vetro. Direi che ha almeno 40 anni e più tardi vi posto la foto. Non mi pare che sia stato aperto, vorrei provare a farlo per sentire com'è la fragranza. A più tardi!

Vetiver Extraordinaire (Editions de Parfums F. Malle)

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Eppoi nella bustina che mi ha mandato Armadillo, c'era anche il Vetiver Extraordinaire. QUESTA è stata la vera sorpresa. Sono rimasta incantata dalla grazia e dalla pienezza di questo profumo. Tanti si sono cimentati con il vetiver, ma le fragranze a base di questa pianta, che si possano definire veramente straordinarie non sono poi molte. Non per mancanza di bravura da parte dei profumieri, ma perchè il vetiver ha un aroma così potente e presente che è difficile accostargli qualcos'altro senza che "se lo mangi". In genere viene usato in piccole concentrazioni come nota di fondo, dove aggiunge boscosità o freschezza a seconda delle note che ha intorno, ma è difficile farne il centro attorno a cui ruota una fragranza senza scadere nel banale o nel "già sentito". Ma probabilmente Dominique Ropion lo adora, il vetiver. Perchè è riuscito a far brillare l'aroma come un diamante solitario, come nessuno aveva ancora fatto. Intanto ha usato una concentrazione tr

Le Parfum de Therese (Editions des Parfums F. Malle)

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"Tutti posso creare qualcosa che abbia un buon odore. Il difficile è creare qualcosa che abbia un'anima" (Edmond Roudnitska). Armadillo mi ha permesso di testare Le Parfum de Therese, che era nella mia snifflist. E la ringrazio per avermi fatto conoscere un capolavoro di Edmond Roudnitska che altrimenti chissà quanto ci avrei messo a scoprire, visto che qui a Genova non si trova. Intanto devo dire che il pacchettino è arrivato zuppo. Bruttissimo avvio per un incontro tanto atteso: anche se ci mettiamo sempre grande cura nell'imballare le fialette di profumo, ogni tanto succede che qualcuna si rompa e arrivi a casa una letterina inzuppata, che profuma a dieci metri di distanza. Non oso immaginare in che condizioni sono arrivate le lettere che erano vicine quando si è rotta! Comunque, quello che sapevo di questo profumo fino all'altro giorno era più o meno che era stato creato da E. Roudnitska negli anni '50 per sua moglie Therese, e per molto tempo solo lei

Snifflist

Ho tolto dalla Snifflist il "Parfum de Therese" di F. Malle. La cara Armadillo me ne ha mandato una fialetta per provarlo, e la ringrazio tantissimo per questa gentilezza. L'ho annusato come ho potuto -poi vi spiego in che stato le Poste mi hanno recapitato il pacchettino- e comunque ho scritto un pò di appunti. Appena posso li trascrivo e li posto.

White Linen (Estèe Lauder, 1978)

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Si apre con un mix pulito e fresco di limone ed aldeidi, subito rinforzate da un gelsomino raffinato e non troppo dolce. Io lo adoro, il gelsomino. Qui non è la nota dominante, perché è associato a garofano, mughetto e lillà per un effetto asciutto, talcato, garbato, quasi timido. Si chiude con cedro, sandalo e benzoino, un fondo rarefatto e non invadente molto coerente col resto della composizione. Un profumo pulito nel senso di netto, definito, una fragranza in cui tutte le note sono miscelate tra di loro senza accenti acuti, senza opposti, senza cuciture fastidiose. Definisce un'eleganza sofisticata, intellettuale, di una donna che si profuma per sé stessa e che preferisce starsene un pò per conto suo, piuttosto che in mezzo al casino. Una che si muove in maniera elegante semplicemente perché lo è. La composizione di WL negli anni non mi pare cambiata, e quando l'annuso ritorno al periodo in cui ero una ragazzina e annusavo qualsiasi cosa avesse un odore. Avevo una venerazio

Atelier d'Artiste (Nez a Nez 2006)

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Questo profumo ha tutto il mistero e la profondità di certi straordinari profumi di Lutens. Un affresco, non un profumo. L'ho picchiettato sui polsi e il flash è stato immediato: di colpo sono in mezzo ad una foresta pluviale, al momento del crepuscolo. Sto attraversando un sentiero tra gli alberi, dentro una portantina di legno coperta di veli bianchi. Lentamente il sole si sta spegnendo e sta scendendo la sera: le ombre degli alberi si fanno più spesse, dalla terra salgono vapori umidi e caldi, il respiro della foresta. Legni balsamici e frutti dolci. Uccelli notturni si scambiano richiami in lontananza. Il gruppo di portatori col turbante odora di cuoio e tabacco aromatizzato al rum. Appoggiano lentamente la portantina in cui sono io sul terreno umido e soffice, e vanno a cercare un luogo adatto ad accamparsi per la notte, lasciandomi momentaneamente sola, dentro il mio rifugio di veli. Così resto avvolta dalla penombra, cullata dai richiami degli uccelli e dagli odori umidi e l

Fracas (Robert Piguet, 1948)

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Fiorito iperfemminile ... per sognare e far sognare. Creato dalla grande Germaine Cellier nel 1948 per la Maison di Robert Piguet, è considerato un grande classico della profumeria di tutti i tempi, il profumo alla tuberosa con cui tutti i profumi alla tuberosa devono confrontarsi. Quando si deve descrivere un profumo dove la tuberosa è protagonista, si dice “hai presente Fracas? Ecco, più dolce” oppure “più verde” “o più leggero”… Fracas è il termine di paragone di qualsiasi tuberosa. I fiori di questa pianta, originaria dell’America Centrale (ma oggi viene coltivata anche in Marocco, India, Cina, Hawaii e a Grasse, in Francia) si aprono di notte ed emanano un aroma fantastico per la sua complessità ed intensità, che si riesce a catturare, senza rovinarlo, solo con metodi lunghi e laboriosi come l’enfleurage. E infatti per comprare un’oncia di olio essenziale di tuberosa sono necessari intorno ai 2mila Euro. In Fracas la tuberosa è assoluta protagonista, con un aroma spesso, narcotico