Intervista/Interview: Andy Tauer

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"Alla fine, più importante delle note che scegli, è quel che ci fai, con quelle note" (A. T.)

Andy e io ci siamo incontrati nel negozio di Zurigo Medieval art & Vie, dove il suo amico Pascal vende libri e profumi (i suoi e quelli di Vero Kern, di cui poi vi racconterò meraviglie: meritano un post a parte). Mi ha portata in un bar all’aperto nella parte vecchia della città e abbiamo cominciato a chiacchierare. Il bello è che lui è una persona semplice, diretta, è un piacere parlarci, anche perché ti porge le cose in maniera soave, per niente arrogante. Gli ho raccontato dell’ammirazione –mia e di molte altre persone che frequentano questo blog- per le sue creazioni, e anche se è un timido, mi sa che gli ha fatto piacere saperlo. Mi è sembrato uno che si emoziona per le cose, anche se non lo dà troppo a vedere.
Abbiamo iniziato parlando di Edmond Roudnitska, che considera il più grande creatore del passato, non solo per le fragranze straordinarie che ha lasciato (la sua preferita è Diorissimo, che annusa dal flacone, senza indossarlo), ma anche perché ha sintetizzato nel suo libro "Le Parfum"alcune caratteristiche che Andy considera fondamentali per un buon profumo: potenza, delicatezza e brillantezza.
Poi mi ha raccontato delle sostanze odorose con cui gli piace lavorare. “Preferisco quelle con molte sfaccettature, che mi permettono di andare in più direzioni, come l’iris (con l’irizone e l’irone), che ha un lato fiorito, uno animale, uno boscoso, è complesso, interessante. Poi i legni e specialmente il legno di cedro, che ha una faccia gentile, liquida, quasi dolce nel cedro del Texas (in Le Maroc pour Elle), o una più vibrante, secca, pungente nel cedro dell’Atlante (L’Air du Desert Marocain). Anche l’accordo rosa/gelsomino mi piace molto per la sua capacità di addolcire le composizioni: elimina gli spigoli e “cuce” le note, mettendo pace in ogni composizione. Anche l’ambra, la rosa bulgara, il metil cedril ketone e l’Iso E Super sono alcuni dei miei ingredienti preferiti”. Invece trova complicato il fiore d’arancio, di cui adora l’aroma ma con cui è difficile lavorare, e non apprezza molto le note di gardenia (e styrallile – penso che questa sia la traduzione giusta ma... non sono un chimico) per la loro potenza che si impone troppo.
Nelle sue creazioni non mette mai troppe note: appena 30 -di cui il 60% naturali- nell’Air du Desert Marocain, 40 note in Reverie au Jardin, appena 10 nell’Incense Extreme. E nonostante questo –gli dico- sono di una tale complessità… “Ma alla fine, più importante delle note che scegli, è quel che ci fai, con quelle note: non ha senso sovrapporre 100 ingredienti complessi e potenti che alla fine si zittiscono tra loro creando un insieme uniformemente “grigio” (così come tutti i colori insieme danno il nero). Meglio un numero limitato di componenti, ma che siano quelli giusti”.
A quel punto, rosa dalla curiosità della neofita gli chiedo di raccontarmi com’è comporre una fragranza, cosa fa quando compone, e mi racconta che a volte ascolta vecchie melodie arabe o Steve Reich, ma il più delle volte si isola, stacca il telefono e si immerge in una metodica sequenza di tentavi ed errori. Del tipo: ”qui c’è troppo cardamono”, poi prova a metterne meno “troppo poco”, allora ne aggiunge dell’altro “nooo, di nuovo troppo”, per poi arrivare a un “ma c’è proprio bisogno del cardamomo qui?”, col risultato di buttare via tutto e ricominciare daccapo. “Può essere molto frustante, a volte si cade in un senso di depressione, perché l’immagine nella testa è perfettamente chiara, ma quello che c’è nel flacone no. A volte sto fermo per giorni e giorni su una singola nota”.
Quando sta componendo qualcosa in genere lo indossa anche, altrimenti sceglie l’Air du Desert Marocain, o qualcuna delle sue fragranze preferite: Knize Ten (ne abbiamo parlato pochi giorni fa!), Palisander di Comme des Garcons, Cuiron di H. Lang, Habit Rouge (Guerlain), o il Vetiver Extraordinaire di F. Malle (gusti raffinati! e adora le note cuoiate…).
Poi mi ha raccontato della sua passione per le arti visive: lui dipinge, anche, e se non avesse intrepreso la strada del profumo avrebbe continuato con la pittura. "Esprimere la propria passione in un atto creativo permette alla parte gioiosa di uscir fuori, aiutandoci a ritrovare l’equilibrio anche quando arrivano i momenti brutti, e farci ricominciare a sognare".
Allora gli chiedo cosa è il profumo per lui: “Gioia e divertimento. Oltre che un’indebita (e lo dice sorridendo) estensione del proprio spazio vitale. Perché allarga la bolla che occupiamo con la nostra presenza estendendo la nostra influenza nello spazio. Ma questo non è male, perché il profumo è anche un mezzo per incontrare gli altri: basta guardare cosa succede intorno alle comunità online (come la nostra!) che si incontrano per parlare di profumi: nascono amicizie, circolano curiosità e stimoli sempre nuovi, opinioni, vivacità, si scambiano passioni e fialette, si organizzano tour profumati (o Sniffathone!) nelle varie città. E‘ una cosa bella che arricchisce la vita delle persone”. E qui l’avrei baciato in fronte: ha espresso nella maniera migliore possibile quello che penso anch’io!
Ci lasciamo a fine pomeriggio anche perché devo andare in negozio a fare incetta di flaconi per i miei amici, ma ci terremo in contatto: ci siamo scambiati alcune fialette -altre ne seguiranno- per scambiarci opinioni e sensazioni.
Grazie ancora, Andy, per avermi accolta nel tuo mondo profumato!
Visitate il blog di Andy!
ENGLISH TEXT
Andy and I met in the Zurich shop “Medieval Art & Vie”, where his friend Pascal sells perfumes and books (Andy’s and Vero Kern’s, of which I’ll tell you wonders in a separate post). He led me to a bistrot in the old part of the town and we started talking. The great thing is that he’s simple and direct, it's a pleasure to speak with, because he offers his views gently, kindly. My feeling was of an emotional, intense individual, and even if he tries to stay cool, he vibrates under the skin.
We started talking about Edmond Roudnitska, who Andy considers as the biggest creator ever, not only for the extraordinary fragrances he left us (his favorite is Diorissimo which smells from the bottle without wearing it), but also because he summarized in his book "Le Parfum" all those features Andy considers essential in a good perfume: power, finesse and brilliance. Then I asked him which raw materials he loves to work with: "I like multi-faceted ones, which allow me to explore several directions, such as iris (with irizone and irone), whose complexity possesses a blooming aspect, an animal one and a woody one. Then he loves woods, and especially cedar, with a clear, almost sweet character as in Texas cedar (Le Maroc pour Elle) and a more vibrant, dry, pungent as in Atlas cedar (L'Air du Desert Marocain). The rose/jasmine accord is marvellously able to soften any compositions: it removes edges and "sews" notes together, introducing peace and settlement. Also amber, Bulgarian rose, cedryl-methyl-ketone and IsoESuper are some of his favourite ingredients. Orange blossom is rather complicated, he loves its smell but it’s difficult to work with. He doesn’t particularly enjoy gardenias (styrallile) for its too powerful presence. In his creations he never mixes too many materials: just 30 (60% of which natural) in L’Air du Desert Marocain, 40 notes in Reverie au Jardin, just 10 in Incense Extreme. And despite this -I say- they are of such complexity... "But in the end, most important than the notes you choose, is what you do, with those notes, it makes little sense to overlay 100 complex and powerful ingredients which silent down each other creating a uniformly gray perfume (like adding all the colours together result in black). It’s better to limit to a small number of components, but the right ones". So I ask him to tell me how he composes fragrances: what he does, when and how. He tells me that sometimes old Arabic melodies or Steve Reich help him concentrate, but most often he puts off the phone and sinks into a methodical try-and-error sequence. Like "ah, there is too much Cardamom", then puts less "now there’s too little", then adds more "nooo, again too much” to finally get to a "but do I really need to put cardamom at all, in here?” with the result of throwing it all away and start again. "It can be very frustrating, sometimes you fall into a sense of depression, because the perfume is perfectly clear in your mind, but what's in the bottle, isn’t. Sometimes I stop for days on a single note". When composing he usually wears his work on the skin, otherwise he chooses L’Air du Desert Marocain, or one of his favourite fragrances: Knize Ten, Comme des Garcons’ Palisander, Cuiron by H. Lang, Habit Rouge (Guerlain), or Malle’s Vetiver Extraordinaire (refined tastes! And loves leather notes...). Then I was told of his passion for visual arts: he paints, too, and if he hadn’t turned to the world of perfumes he would continue painting. "Expressing your passion into a creative act allows the joy inside you to get out and help you regain balance and focus when bad times arrive, and let you begin dreaming again". Then I ask him what is Perfume for him: "Joy and fun. In addition to an undue (and he says it smiling) extension of your living space. Perfume enlarges your “bubble” extending your influence in space. But this isn’t bad, because scent is also a way to meet others: just look at what's happening around online communities (like ours!). They meet to talk about perfumes: friendships are born spreading curiosity and stimulating new views and liveliness; vials are shared, scented tours being organized in various cities. It’s something beautiful which enriches people's lives". I would kiss him in the front: he has delivered the best possible description of what I do think, too! We parted at the end of the afternoon because I’d to go to the shop to purchase huge quantities of his fragrances for my friends, but we’ll keep in touch: we exchanged a few vials of vintage perfumes and others will follow. Thanks again, Andy, for sharing your fragrant world with me!
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Commenti

Diakranis ha detto…
la mia invidia si è rinnovata ed è aumentata...

vorrei poter fare anceh io un incontro così... mannaggia...
Anonimo ha detto…
ho letto...
deve essere stato veramente un incontro piacevole ed intenso.

Esaltante quando avete parlato di arti visive. Almeno per me che mi occupo di arte contemporanea.
La mia mente è andata subito al ready made: "belle haleine" eau de violette di Rose Selavy al secolo Marcel Duchamp. Titolo ambiguo iconoclasta e un pò irriverente di un opera/profumo concettuale a più piani interpretativi.

http://www.toutfait.com/issues/volume2/issue_4/articles/graham/images/26_big.jpg

Per saperne di più:
"I sensi delle arti: sinestesie e interazioni estetiche"
Di Lamberto Pignotti
edizioni Dedalo, dove Pignotti si concentra sui 5 sensi e la comunicazione artistica

ci dovrebbe essere anche in rete
:-)

mi ripeto: bella intervista.
ciao
duchamp
Anonimo ha detto…
ops, non si vede il link della belle haileine.
ripropongo:

http://www.toutfait.com/images/articles/tigner/21_big.jpg

e ... scusate la divagazione in arte
:-) ma non lo è affatto, in quanto anche il centre pompidou, curatore il filosofo post modernista Francois Lyotard, ha celebrato anche l'arte olfattiva nel 1985 con l'allestimento:
"Les Immateriaux"

duchamp
Anonimo ha detto…
Bella esperienza e bel racconto, B&B! Andy è ancora una persona genuina, speriamo che non cambi mai. A proposito di iris, che peccato che il suo "Orris" sia stato un'edizione limitata....era notevolissimo.
E a proposito di Vero Kern, coincidenza! Proprio oggi ho messo il suo "Onda" :)

LiB
ADJIUMI ha detto…
Avrai un futuro amica mia....come giornalista, ricordati di me quando diventerai ricca e famosa :-)mi accontento di una piccola parte, anche come valletta di Mike Bongiorno!!!

Comunque è un grande, la cosa che mi affascina di più è che questi personaggi sanno fare mille cose nel campo dell'arte, e gli riescono tutte bene.

Ascoltano musica e cercano l'ispirazione, sanno dipingere, riescono a scrivere bene....che invidia...

Se penso che tutto questo può essere raccolto dentro un profumo, grazie a personaggi come Andy Tauer, la cosa mi esalta ancora di più.

C'è passione, c'è amore....quando fai qualcosa, qualsiasi, con questi 2 "componenti", lo percepisci subito.
Anonimo ha detto…
Caro duchamp,
bella la tua riflessione,per me il profumo è continua materia di ispirazione per quello che faccio (sono architetto) cerco di integrare le sensazioni spaziali con gli altri sensi,Le sinestesie sono un territorio affascinante, io cerco sempre di visualizzare un profumo e darne una connotazione spaziale, questo scambio di sensazioni tipo " abitare un profumo" sono l'humus indispensabile per la mia attività
saluti Claudio
Anonimo ha detto…
A parte l'infinita curiosità nei confronti di chi ha il dono di creare fragranze, allarga il cuore leggere l'incontro fra due persone che sanno vivere ed esprimere così bene la loro creatività e passione!
Grazie B&B :)

n62
Anonimo ha detto…
E brava BeB! Sapevo che saresti tornata da Zurich con le bisacce gonfie ;)
Magnifiscent
Marika Vecchiattini ha detto…
Caro Duchamp, macchè divagazioni! Per me l'arte è la ricerca, come dice il Maestro Battiato, "della vibrante intesa di tutti i sensi in festa"... Mi capita spesso di associare suoni/odori/sensazioni tattili. Strano, ma attraverso gli occhi mi giungono solo immagini, attraverso gli altri sensi per lo più emozioni. Puoi capire come mi affascina chi invece viaggia "parallelamente" tra vista ed olfatto!
Grazie per avermi segnalato il libro di Pignotti: ho fatto una ricerchina in rete e non vedo l'ora di leggerlo!

Lib, ciao! Avevo letto meraviglie sull'Orris, ma... purtroppo non c'è più. Invece, ho preso una seria sbandata per Vero Kern, che è il mentore di Andy. Kiki mi ha talmente affascinata -sebbene costi veramente un botto- che non ho resistito... e mi sa che Rubj sarà uno dei prossimi. Onda non è tanto nelle mie corde ma... cavolo tra tutte e tre sono fragranze di una tale ricchezza e complessità da lasciare senza parole. Non vedo l'ora di parlarne con più calma.

Amico Adjiumi, come sono d'accordo! La discriminante è proprio questa: passione e amore. Quando ci sono, in qualsiasi modo siano espressi (profumi, musica, arti visive, tessuti, cucina), fanno la differenza. L'idea di te trasformato in Valletta di Kike Bongiorno non è male... ci penserò! :-)))

Claudio, la tua risposta mi affascina e mi fa sorgere un sacco di domande. Di cosa ti occupi, interni, vero? Alcuni dei materiali con cui immagino che tu lavori (legni, metalli, resine, tessuti) hanno odori ben specifici (e forti, a volte). Questo ha una qualche valenza nel tuo modo di immaginare gli spazi e le attività che vi si svolgeranno?

Ninfea, grazie per i complimenti, sei un tesoro!

E caro Magnifiscent, bisacce gonfissime! di riflessioni, ulteriori domande, curiosità di ogni tipo. Sebbene studi tanto e mi vada a cercare ogni possibile mezzo per imparare -anche torturare per ore giovani profumieri famosi e pazienti- mi sento sempre così ignorante... E aspetta che ti descriva le bisacce reali, cioè quelle riempite con gli acquisti che ho fatto!

PER TUTTI:SPEDIZIONE FATTA!

ps
sono andata a vedere la Belle Heleine... :-)
Anonimo ha detto…
Che bellissimo incontro che hai fatto B&B..dal tuo bellissimo racconto/intervista traspare proprio una persona interessante..
:)

Barbara /milady
Anonimo ha detto…
Esiste un mondo nascosto e in qualche modo primordiale dietro un profumo, tramite questo senso a volte troppo trascurato entriamo in una dimensione addizionale della realtà e in quanto dimensione essa sottintende uno spazio. Le nostre percezioni ci riportano tutte a spazi di diversa natura e anche un accordo profumato ci fa sentire questo spazio che non si limita alle sole coordinate cartesiane che siamo abituati a esperire quotidianamente; è stato più volte detto che l’architettura è musica congelata e molti si sono cimentati nel trasporre accordi musicali in proporzioni architettoniche,
Un accordo di profumi allo stesso modo può ispirare la creazione di uno spazio costruito dove i materiali hanno importanza anche per la loro intrinseca proprietà olfattiva, una proprietà ideale in quanto spesso non viene percepita direttamente ma solo per associazioni. Ad esempio una essenza di legno può riportare la mente alla sua caratteristica odorosa quando è appena tagliato oppure un cristallo può dare sensazioni olfattive se abbinato ad altri materiali e per una costruzione puramente mentale potrebbe essere una nota di testa che si armonizza al cuore rappresentato da qualcosa di meno etereo e luminoso. Il tutto tende a realizzare uno spazio da vivere pienamente, una forma che è dettata dall’ispirazione e che può essere fonte di emozioni. Alla fine tutta la realtà in cui siamo immersi è materia, ma una materia vibrante e invisibile in cui tutto è interconnesso.
La mia passione per i profumi mi porta a ricercare e a far vivere le mie sensazioni olfattive mediante la manipolazione della forma. La ricerca è ancora lunga mi sento di aver appena imboccato una strada e le sorprese penso saranno molte!. ecco il mio sito dove poter vedere qualcosa www.claudiocatalano.com
Saluti Claudio
Marika Vecchiattini ha detto…
Barbara che bello ritrovarti qui. Buon trasloco!

Claudio, ho visitato il tuo sito, molto ma molto interessante. Ho stampato qualche pagina da leggere con più calma, sono densissime di concetti e riflessioni. E di fascino. L'architettura è musica congelata... che bella cosa. Vuoi dire che quelle che chiamiamo sinestesie non sono sensazioni che si uniformano in me, ma emanazioni di un'unica scintilla energetica, che prendono forme diverse? Cioè la stessa energia prende la forma di una musica, di una struttura d'acciaio, di un profumo, e a noi sembrano diverse, prechè prendono "corpi" diversi per esprimersi. Qualche volta, quando siamo particolarmente attenti, riconosciamo con più sensi contemporaneamente la "matrice" unica di questi corpi diversi tra loro. Forse così si creano le sinestesie? O forse sto delirando?
Anonimo ha detto…
Ciao,
ti ringrazio per le belle parole a proposito del mio sito.
E complimenti!: con poche parole azzeccate sei riuscita ad esprimere il concetto che avevo in testa e che forse non è risultato chiaro dopo tante parole, penso che, come dici tu, la matrice soggiacente alla realtà sia unica e noi riusciamo ad individuarla parzialmente con i nostri sensi.
Buona giornata Claudio
ANDREAHF ha detto…
MI CORREGGO, PROPRIO ORA MI CONSEGNANO IL PACCO.
GRAZIE COME SEMPRE.
Anonimo ha detto…
Affascinate mondo profumato.....
Ho scoperto per caso il tuo blog da una settimana . Vorrei farti semplicemente i complimenti . Sono una " profumiera" tra virgolette. Da tanti anni ho una profumeria a Bologna e da poco ho scoperto di essere molto ignorante in materia di profumi e mi sto facendo una cultura su internet.Mi trasmetti il tuo amore per i profumi e riesci a darmi la carica e nuovi spunti per il mio lavoro.Grazie Elena
Marika Vecchiattini ha detto…
Elena, grazie per le gentili parole e benvenuta. Evviva, una profumiera che ha voglia di approfondire la magia ammaliatrice del profumo... complimenti! Eppoi sei più fortunata di molti di noi, visto il luogo di delizie in cui lavori, che probabilemnte ti rende più semplice accedere a delle vere chicche!!! Facci sapere delle tue scoperte e delle tue emozioni, ok?

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