La linea eslcusiva di Prada- Prada's exclusive line (1/2): Cuir Ambre, Benjoin, Iris, Fleur D'Oranger
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Shortly before Christmas I made a trip to Prada in company with a bunch of “sniff accomplices” to test again, with time and ease, their exclusive fragrance line. The first releases are from 2003: Cuir Ambre, Oeillet, Fleur d'Oranger and Iris; in 2007 Violette, Narcissus, Tubereuse were launched, and 2008 Benjoin, Mirrhe and Opoponax. Two things strike me in this ten exclusive frags: the composition and the raw materials used. The structure is quite essential and straightforward: there is no true development head-heart-base, more plainly the whole composition is a tribute to the star player and there are other notes (I am absolutely convinced that formulas count for less than 30-40 components) used to reveal an unusual side of its personality. The result is classic statuary, elegant, of that natural and seemingly effortless elegance achieved through subtraction: any olfactory trinket that could unbalance the harmony was just deleted. Such a clean and clear structure requires the best raw materials available, otherwise the whole thing collapses on itself. And in fact Prada has made use of essences and absolute of intense, brilliant, exceptional quality, a completely different standard from those normally used in commercial perfumery. And all the wonderful components are sewn so tightly that is not easy to break down the fragrance into single components. Bravi! The first time I encountered them I tried only four, including Benjoin and Cuir Ambre and I fell immediately in love with both. Benjoin is a note I really love (… uhm… does the blog name tell you something?) for its soft sweetness, caramel, natural, free of vanilla’s artificiality an weight. Typically, the benjoin is used in the bottom notes to soften and round off the wood and musk accords.
Prada’s benjoin is paired with smoky notes which balance it in an original and very dark way. The result is a dry benjoin, even disturbing, slightly incensed, with a gggrrreat temperament. Cuir Ambre is the olfactory equivalent of a tactile sensation anyone owning a pair of suede gloves knows well: put your hands in and hmmm... kid skin, luxuriously supple and sensual. The skin shows an animal, even urinous side unusual in a modern fragrance but present in some classics as Ten by Knize. The amber note adds a fascinating depth. A seductive composition, that gets noticed a lot (I get loads of compliments while wearing this and it's very unusual!). During the pre-Christmas tour, I smelled also all the others, starting from Iris, for which Prada has used the highest quality butter (the one worth 60 thousand euros per kilo). It feels powdery and art dèco, slightly fruity, bright, otherwordly refined. Paraphrasing the title of the famous movie, if instead of the Devil were an Angel to wear Prada, certainly he/she would sport their iris perfume. But the next two which I will certainly purchase are Fleur D'Oranger and Tubereuse. Fleur D'Oranger is an extraordinarily rich and round note, to die for, but it’s not easy to use without making something trite or sickly; the essential oil is very thick and is used in the top notes of perfumes, where adds freshness, sweetness and "push", but rarely it’s an original and convincing star performer. Now I remember only the Fleur D'Oranger by Lutens (but there will certainly be other). Prada’s shows its carnal side, without sugary sweetness, with a hint of "oriental" that makes it mesmerizing. A resinous note –may be incense or myrrh- and amber notes contribute in an original, vaguely dandy way. I have not felt the "thickness" of orange blossom absolute that I'd have expected -which conquers me easily-, because the smell is much more impressionistic, closer to alive flowers, still on the tree (it may have been head-spaced?). To be continued ...
Poco prima di Natale ho fatto un giro da Prada insieme ad alcuni complici di sniffate per ritestare con calma le dieci fragranze della linea esclusiva. Le prime quattro uscite risalgono al 2003: Cuir Ambre, Oeillet (garofano), Fleur d'Oranger e Iris; nel 2007 sono state lanciate la Violetta, il Narciso, la Tuberosa e nel 2008 il Benjoin, la Mirra, l'Opoponax. Quel che colpisce nella linea esclusiva di Prada sono la struttura compositiva e le materie prime impiegate nelle fragranze. La struttura è piuttosto essenziale e lineare: non c'è un vero sviluppo testa-cuore-fondo; più semplicemente, l'intera composizione è un omaggio alla nota protagonista, a cui si affiancano altre note (poche: sono assolutamente convinta che le formule contino meno di 30-40 componenti) che ne mettono in luce un lato insolito della personalità. Il risultato è classico e statuario, elegante di quell'eleganza naturale e apparentemente senza sforzo, raggiunta tramite sottrazione: qualsiasi orpello olfattivo inutile che potrebbe squilibrarne l'armonia è stato eliminato. Una struttura così pulita e netta richiede l'utilizzo delle migliori materie prime a disposizione, altrimenti tutta l'operazione crolla su sè stessa. Ed infatti hanno usato essenze e assolute intense, brillanti, di qualità eccezionale, vale la pena anche solo andarle a sentire per farsi un'idea della differenza abissale tra queste e quelle normalmente usate nella profumeria commerciale. E tutte le meravigliose componenti sono cucite così strette che se ne ha un'impressione d'insieme, non è semplice scomporre il profumo nei singoli componenti. Bravi!
La prima volta che le avevo incontrate ne avevo provate solo quattro, tra cui Benjoin e Cuir Ambre e mi ero subito innamorata di entrambe. Il benzoino è una delle note che amo di più (dice niente il nome del Blog?) per la sua dolcezza morbida, caramellata, naturale, priva della stucchevolezza e dell'artificialità della vaniglia. In genere il benzoino viene usato tra le note di fondo (è una resina) per addolcire e arrotondare gli accordi legnosi e muschiati. Nella fragranza di Prada questa nota si sposa con delle note affumicate che la bilanciano in maniera originale e molto dark. Ne risulta un benzoino secco, inquietante, leggermente incensato, con un gran temperamento.
La prima volta che le avevo incontrate ne avevo provate solo quattro, tra cui Benjoin e Cuir Ambre e mi ero subito innamorata di entrambe. Il benzoino è una delle note che amo di più (dice niente il nome del Blog?) per la sua dolcezza morbida, caramellata, naturale, priva della stucchevolezza e dell'artificialità della vaniglia. In genere il benzoino viene usato tra le note di fondo (è una resina) per addolcire e arrotondare gli accordi legnosi e muschiati. Nella fragranza di Prada questa nota si sposa con delle note affumicate che la bilanciano in maniera originale e molto dark. Ne risulta un benzoino secco, inquietante, leggermente incensato, con un gran temperamento.
Il Cuir Ambre è l'interpretazione olfattiva di una sensazione tattile che chi possiede un paio di guanti di capretto conosce benissimo: infilare le mani in una pelle finissima, sontuosamente morbida e sensuale. La pelle qui mostra un lato molto animale, spesso, quasi urinoso, davvero insolito in una fragranza moderna ma ben presente in alcuni grandi classici come Knize Ten. La nota ambrata che l'accompagna gli regala una profondità affascinante. Un bell'insieme, molto seducente che si fa notare parecchio (e mi ha procurato un bel pò di complimenti: non succede mai!).
Durante il giro prenatalizio ho sentito anche tutte le altre, a cominciare dall'Iris, per il quale hanno usato il burro di primissima qualità (quello da 60mila euro al chilo); se ne sente tutta la polverosa aria art dèco, raffinata, lievemente fruttata, altera, luminosissima, di un'eleganza ultraterrena. Parafrasando il titolo del famoso film, se invece che il Diavolo fosse un Angelo a vestire Prada, indosserebbe senz'altro il loro profumo all'iris.
Ma le prossime due che acquisterò saranno il Fleur D'Oranger (fiordarancio) e la Tuberosa. Il fiordarancio è una nota straordinariamente ricca e rotonda, a me piace da morire, ma non è facile da usare senza farne qualcosa di banale o stucchevole; l'olio essenziale di fiordarancio si trova spessissismo tra le note di testa dei profumi, a cui aggiunge freschezza, dolcezza e "spinta", ma raramente è un protagonista originale e convincente. Ora mi viene in mente solo il Fleur D'Oranger di Lutens (ma ce ne sarà sicuramente qualcun altro). Il Fiordarancio di Prada risulta sì carnale, ma quasi per niente dolce, anzi con un accento orientale che su di me lo ha reso assolutamente ipnotizzante, tanto da non riuscire a smettere di annusarmi il polso. Gli hanno accostato delle note resinose -incenso, mirra- e forse anche delle note ambrate, in un'interpretazione originale, vagamente dandy. Non ho sentito lo "spessore" dell'assoluta di fiori d'arancio che mi sarei aspettata e che pure mi piace molto; l'odore qui è molto più impressionisticamente vicino a quello del fiore vivo, ancora sulla pianta (potrebbe essere stato raccolto tramite head space?). continua...
Durante il giro prenatalizio ho sentito anche tutte le altre, a cominciare dall'Iris, per il quale hanno usato il burro di primissima qualità (quello da 60mila euro al chilo); se ne sente tutta la polverosa aria art dèco, raffinata, lievemente fruttata, altera, luminosissima, di un'eleganza ultraterrena. Parafrasando il titolo del famoso film, se invece che il Diavolo fosse un Angelo a vestire Prada, indosserebbe senz'altro il loro profumo all'iris.
Ma le prossime due che acquisterò saranno il Fleur D'Oranger (fiordarancio) e la Tuberosa. Il fiordarancio è una nota straordinariamente ricca e rotonda, a me piace da morire, ma non è facile da usare senza farne qualcosa di banale o stucchevole; l'olio essenziale di fiordarancio si trova spessissismo tra le note di testa dei profumi, a cui aggiunge freschezza, dolcezza e "spinta", ma raramente è un protagonista originale e convincente. Ora mi viene in mente solo il Fleur D'Oranger di Lutens (ma ce ne sarà sicuramente qualcun altro). Il Fiordarancio di Prada risulta sì carnale, ma quasi per niente dolce, anzi con un accento orientale che su di me lo ha reso assolutamente ipnotizzante, tanto da non riuscire a smettere di annusarmi il polso. Gli hanno accostato delle note resinose -incenso, mirra- e forse anche delle note ambrate, in un'interpretazione originale, vagamente dandy. Non ho sentito lo "spessore" dell'assoluta di fiori d'arancio che mi sarei aspettata e che pure mi piace molto; l'odore qui è molto più impressionisticamente vicino a quello del fiore vivo, ancora sulla pianta (potrebbe essere stato raccolto tramite head space?). continua...
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Shortly before Christmas I made a trip to Prada in company with a bunch of “sniff accomplices” to test again, with time and ease, their exclusive fragrance line. The first releases are from 2003: Cuir Ambre, Oeillet, Fleur d'Oranger and Iris; in 2007 Violette, Narcissus, Tubereuse were launched, and 2008 Benjoin, Mirrhe and Opoponax. Two things strike me in this ten exclusive frags: the composition and the raw materials used. The structure is quite essential and straightforward: there is no true development head-heart-base, more plainly the whole composition is a tribute to the star player and there are other notes (I am absolutely convinced that formulas count for less than 30-40 components) used to reveal an unusual side of its personality. The result is classic statuary, elegant, of that natural and seemingly effortless elegance achieved through subtraction: any olfactory trinket that could unbalance the harmony was just deleted. Such a clean and clear structure requires the best raw materials available, otherwise the whole thing collapses on itself. And in fact Prada has made use of essences and absolute of intense, brilliant, exceptional quality, a completely different standard from those normally used in commercial perfumery. And all the wonderful components are sewn so tightly that is not easy to break down the fragrance into single components. Bravi! The first time I encountered them I tried only four, including Benjoin and Cuir Ambre and I fell immediately in love with both. Benjoin is a note I really love (… uhm… does the blog name tell you something?) for its soft sweetness, caramel, natural, free of vanilla’s artificiality an weight. Typically, the benjoin is used in the bottom notes to soften and round off the wood and musk accords.
Prada’s benjoin is paired with smoky notes which balance it in an original and very dark way. The result is a dry benjoin, even disturbing, slightly incensed, with a gggrrreat temperament. Cuir Ambre is the olfactory equivalent of a tactile sensation anyone owning a pair of suede gloves knows well: put your hands in and hmmm... kid skin, luxuriously supple and sensual. The skin shows an animal, even urinous side unusual in a modern fragrance but present in some classics as Ten by Knize. The amber note adds a fascinating depth. A seductive composition, that gets noticed a lot (I get loads of compliments while wearing this and it's very unusual!). During the pre-Christmas tour, I smelled also all the others, starting from Iris, for which Prada has used the highest quality butter (the one worth 60 thousand euros per kilo). It feels powdery and art dèco, slightly fruity, bright, otherwordly refined. Paraphrasing the title of the famous movie, if instead of the Devil were an Angel to wear Prada, certainly he/she would sport their iris perfume. But the next two which I will certainly purchase are Fleur D'Oranger and Tubereuse. Fleur D'Oranger is an extraordinarily rich and round note, to die for, but it’s not easy to use without making something trite or sickly; the essential oil is very thick and is used in the top notes of perfumes, where adds freshness, sweetness and "push", but rarely it’s an original and convincing star performer. Now I remember only the Fleur D'Oranger by Lutens (but there will certainly be other). Prada’s shows its carnal side, without sugary sweetness, with a hint of "oriental" that makes it mesmerizing. A resinous note –may be incense or myrrh- and amber notes contribute in an original, vaguely dandy way. I have not felt the "thickness" of orange blossom absolute that I'd have expected -which conquers me easily-, because the smell is much more impressionistic, closer to alive flowers, still on the tree (it may have been head-spaced?). To be continued ...
Commenti
Saludos desde España.
Adoro PRADA e adoro gli esclusivi di PRADA!
Ne ho già alcuni, sono contento di tutti.
L'unico che ho preso a scatola chiusa, la mirra, mi ha lasciato un po' di casini in testa.
Non perchè sia una cattiva essenza ma non ci ho sentito la mirra, o almeno, quella mirra che ho percepito in altri profumi....quindi, chi sbaglia?
considerato che, gli esclusivi di PRADA, hanno una struttura molto basica, cioè la mirra è mirra con un punta di altro, il nasciso è narciso, con una punta di poco altro...allora quella di PRADA dovrebbe essere la mirra "giusta".....?
pensate che mi ha ricordato l' eau de jatamansi dell'artisan....
Adjiumi, caro, come al solito tu e io sentiamo nello stesso modo... anche a me è sembrato che la Mirra fosse l'unico profumo "così così" della linea: paragonato alla marmorea bellezza degli altri nove, questo è un pò confuso, abbozza diversi discorsi ma poi non ne sviluppa nessuno. Non so, mi ha lasciata un pò fredda.
Marzipan, ma i (buoni) profumi SONO sostanze istupidenti... è sufficiente che tu gli permetti di entrarti sottopelle e ti abbandoni alla loro magia, e loro ti porteranno in mondi paralleli che nemmeno immagini. In più, sono perfettamente legali e senza effetti collaterali rilevanti. E pur costosi, costano meno di qualsiasi sostanza illegale. Se più gente sapesse di cosa sono capaci i profumi e di quanto siano potenti le sensazioni che evocano, avremmo decine di sniffoteche, di musei, di pubblicazioni settimanali dedicate ai profumi. Ma ci arriveremo, ci arriveremo... Intanto vediamo se possiamo organizzare una Sniffa-thona romana per febbraio.
Prisca, hai perfettamente ragione. Purtroppo Prada fialette non ne fa. Bisogna andare in negozio e sniffare lì. Sarebbe una scelta di comunicazione perfetta, se andare in negozio significasse avere più informzioni sui profumi. Ma così.... mah! Magari inizieranno a pensarci.
Dei Lutens invece le fialette esistono e sono disponibili nelle profumerie di nicchia dove vendono i profumi della linea export (ovvio, dipende dalla disponibilità del/la titolare riceverne una o più). Se vuoi provare la linea non export, quella in vendita solo a Parigi, vai sul sito del Palais Royal e chiedi che ti mandino il petit livre des Parfum con i campioni in cera delle fragranze. Non sono perfettamente identiche alle fragranze in boccetta perchè la cera li deforma leggermente ma rendono l'idea. Te li mandano gratis.
Sabrina
Sabricat, certo che sì cara, le Sniffa-thone servono porprio per quello!
Erodiade, hai super ragione: manca la terza dimensione. E' una scelta stilistica azzardata, è vero, ma in questo caso portata fino in fondo con classe. Fammi sapere che ne pensi quando provi cuoio e ambra ok?