Scaldare l'inverno
Vi racconto cosa si trova in questo momento, nella parte anteriore della mia mensola, cioè quello che sto indossando in queste settimane gelate. Sono tra i miei profumi preferiti di sempre, in ogni condizione e temperatura ma alcuni di questi danno il loro meglio proprio al freddo, io me li sto godendo alla grande.
Innanzitutto un patchouli per me irresistibile: Coromandel della linea Exclusifs di Chanel, che la cara AnnaMaria, che ormai mi vuole bene, mi ha mandato per coccolarmi (e non finirò mai di ringraziarla). Ho finito gli 8 ml, e sto iniziando a guardarmi intorno per reperirne una bottiglia. Al limite, da condividere con qualcuno. E' un patchouli molto particolare: ombroso, terroso eppure di una raffinatezza estrema. Molto presente e persistente, mi ha regalato complimenti inattesi per due giorni di fila (e non mi è MAI successo prima).
Un altro grande classico del periodo invernale per me è l'Imperial Opoponax delle Nereides, un tripudio di legni e resine che mi fa sentire una principessa guerriera. Ruvido di quella ruvidezza ricercata che mi piace tanto.
Una fragranza che mi scalda fino a raggiugere i 100° è il Cuir Ambre di Prada: un cuoio animale e ambrato, ipnotizzante, assolutamente non dolce e con un fondo urinoso che trovo irresistibile (lo so: "urinoso" non è un aggettivo troppo allettante... ma garantisco che la fragranza è così buona da dare dipendenza, e proprio per questa sua qualità che mi fa continuamente annusare i polsi). Continuo ad apprezzare anche col freddo il Bois des Iles di Chanel, che mi intiepidisce l'anima con una calda luce dorata come quella di un tramonto autunnale.
Ambre Precieux (MPG) è la MIA ambra. Mai sentita un'altra migliore o capace di scaldarmi meglio il sangue. Confortante, raffinata, assolutamente eccezionale.
Terre de Sarment (Frapin) mi piace perchè porta il sole in queste giornate così umide e piovose. Un sole dolce, amorevole, capace di scaldare la terra e far maturare la frutta sugli alberi. Il sole che adesso mi manca.
Benjoin di Prada ha un avvio affumicato, legnoso, che mi conquista. Poi si scioglie in una dolcezza da caramella mou, ma sempre affumicata e legnosa, soave eppure rauca. Non si evolve così tanto, ma ha un calore e una persistenza davvero impareggiabili.
Ma ce ne sono altri che in questo periodo uso ogni tanto: Fumerie Turque di S. Lutens con la sua dolcezza fumosa e insieme fruttata, il Tabacco di Odori, e Feminitè du Bois di Shiseido, avvolgente, conturbante, ipnotizzante. E voi? Come cambiano col freddo le vostre preferenze in fatto di profumi?
Innanzitutto un patchouli per me irresistibile: Coromandel della linea Exclusifs di Chanel, che la cara AnnaMaria, che ormai mi vuole bene, mi ha mandato per coccolarmi (e non finirò mai di ringraziarla). Ho finito gli 8 ml, e sto iniziando a guardarmi intorno per reperirne una bottiglia. Al limite, da condividere con qualcuno. E' un patchouli molto particolare: ombroso, terroso eppure di una raffinatezza estrema. Molto presente e persistente, mi ha regalato complimenti inattesi per due giorni di fila (e non mi è MAI successo prima).
Un altro grande classico del periodo invernale per me è l'Imperial Opoponax delle Nereides, un tripudio di legni e resine che mi fa sentire una principessa guerriera. Ruvido di quella ruvidezza ricercata che mi piace tanto.
Una fragranza che mi scalda fino a raggiugere i 100° è il Cuir Ambre di Prada: un cuoio animale e ambrato, ipnotizzante, assolutamente non dolce e con un fondo urinoso che trovo irresistibile (lo so: "urinoso" non è un aggettivo troppo allettante... ma garantisco che la fragranza è così buona da dare dipendenza, e proprio per questa sua qualità che mi fa continuamente annusare i polsi). Continuo ad apprezzare anche col freddo il Bois des Iles di Chanel, che mi intiepidisce l'anima con una calda luce dorata come quella di un tramonto autunnale.
Ambre Precieux (MPG) è la MIA ambra. Mai sentita un'altra migliore o capace di scaldarmi meglio il sangue. Confortante, raffinata, assolutamente eccezionale.
Terre de Sarment (Frapin) mi piace perchè porta il sole in queste giornate così umide e piovose. Un sole dolce, amorevole, capace di scaldare la terra e far maturare la frutta sugli alberi. Il sole che adesso mi manca.
Benjoin di Prada ha un avvio affumicato, legnoso, che mi conquista. Poi si scioglie in una dolcezza da caramella mou, ma sempre affumicata e legnosa, soave eppure rauca. Non si evolve così tanto, ma ha un calore e una persistenza davvero impareggiabili.
Ma ce ne sono altri che in questo periodo uso ogni tanto: Fumerie Turque di S. Lutens con la sua dolcezza fumosa e insieme fruttata, il Tabacco di Odori, e Feminitè du Bois di Shiseido, avvolgente, conturbante, ipnotizzante. E voi? Come cambiano col freddo le vostre preferenze in fatto di profumi?
La foto l'ho presa da http://www.ilcannocchiale.it/blogs/bloggerarchimg/lucmerenda
Commenti
Sono d'accordo con te:l'ambre precieux di MPG è meravigliosa. L'ambra nera di Ortigia mi piace assai ma è meno confortevole, più asprigna, più caffè che resina.
Ma se stessi virando verso l'Ambra??
Certo che questi tuoi suggerimenti mi hanno dato l'idea per le future sniffate. Preferirei che gli exclusif di Chanel si trovassero, però, anche in profumerie e non mi si costringesse ad entrare in una specie di salotto chic con le pattine di raso misto seta... come preferirei che i flaconi non fossero da 200ml (sennò cuir de russie era già mio).
Coromandel...Mmmm: interessante. Trovo il patchouly una nota troppo protagonista... bene o male salta sempre fuori per prima. E la sento anche dove ce ne è un'oncia: però la tua descrizione mi suggerisce l'idea di una sorpresa. Sfiderò la sciccheria e andrò a provarlo!
Idem vale per il pushkiniano Bois des Iles.
Opoponax lo sentii tempo fa non mi fece una gtrande impressione. Ma devo risentirlo.
Feminité non lo conosco e Ambre precieux di MPG... Beh: anche io la ritengo la miglior ambra in commercio. Assolutamente superba. nonostante qualche difettuccio di persitenza su pelli calde.
PS: il micio della foto è un figo!
Davide, il micio l'ho scelto perchè mi ricorda un pò il modo in cui io affronto l'inverno! Sienne l'Hiver io non lo assocerei al periodo invernale, ma dai commenti che leggo, mi sa che in questo periodo sta andando alla grande!
Di una cosa sono certo, in questo periodo ho bisogno di profumi abbastanza pesanti...per comprirmi un po'?...mah
Ora come ora ho delle voglie pazzesche di cuoio e sono rimasto senza un profumo incentrato su questo tema. Adoro Cuir de Russie ma il vero deterrente è la dimenzione di queste taniche da 200ml (io non ho nessun problema invece ad entrare in boutique dove sono sempre molto amichevoli comunque). Una proposta visto che interessa anche a Davide e magari ad altri: e se ci dividessimo un flacone da 200ml tra noi? ci si trova per un caffè, si fa shopping e poi lo si spartisce ;)
Magnifiscent
L'idea finora esposta a mio umile avviso corrisponde all'idea classica di "stagionalità" dei profumi: caldo per il freddo e fresco per il caldo.
Oggi invece sembra emergere qua e là un notevole apprezzamento per quelle fragranze che sappiano ricreare le tonalità delle stagioni. O che rimino almeno con le stagioni meno calde. Ecco che allora si crea come invernale Sienne l'Hiver che è un acquerello di colori freddi e che non scalda per nulla. Ed infatti è un profumo freddo, ma non fresco: io d'estate non so se riuscirei a mettere qualcosa che chiude, se non erro, con l'iris.
E se noti lo stesso discorso vale per Bois d'Ombrie: è sicuramente autunnale, però è freddo... acquoso... umido!!! Ecco: umido, come un bosco che d'autunno emana dalle foglie in decomposizione quell'odore di muffa e di legno e sterpaglie marce e che ben si accorda col fumo di un fuoco acceso in un umido anch'esso camino di pietra, sopra il quale magari è stata messa a cuocere la polenta.
E' come se questi profumi si rifacessero molto di più all'accezione "profumeria artistica" che non "di nicchia".
Comunque sono ancora indeciso: un Eau d'Italie lo voglio: e traccheggio tra L'Umbria e Siena. Prima o poi li piglio tutti, ma da mettere subito? mah!
Baume du Doge, Gretel è anche secondo me un profumo splendido: ha il sapore dell'arancia speziata. Vin brulé senza vino e senza chiodi di garofano. Radioso, questo sì davvero caldo. E - lo posso dire? - profondamente NATALIZIO! Eppur tuttavia mi seduce meno degli altri due. Quindi lo prenderò per secondo o per terzo. Ma... non si sa mai! Alla rosa però ho dedicato poca attenzione. Sono tornato più logorroico che mai! Evviva!
Ma diavolo: perché 200 ml??? Io la trovo una scemenza... mah!
Scherzi a parte, quando andai in via S. Andrea a provare Cuir de Russie alla boutique di Chanel le commesse mi trattarono come un signore! Non solo quella che parlava con me ma anche le altre che passavano mi salutavano: secondo me erano felici di vedere una persona normale! Ha ha! No dai... Però l'ambiente sciccoso intimoriva un po'.
Profumi caldi... Gretel et altri mi hanno detto dove trovare gli Ortigia a Milano. Mmmm sembrano fatti bene: ma ormai dopo al doccia fredda coi due Nez à nez non mi fido più delle piramidi olfattive.
Indosserei volentieri Mukc Kublai khan ma - come già accennato in un altro post - lo vendono solo a Parigi.
Alessandra/VA
Francamente non ho capito nemmeno io questa scelta di marketing di ritirare dal mercato l'eau de parfum e di passare ad una concentrazione eau de toilette accompagnata dalla scelta di questo formato tanto antipatico (e non solo per il prezzo!). Mi piace molto invece la scelta del packaging rispetto al vecchio che era decisamente un po obsoleto. Comunque da molto si vocifera nei corridoi che torneranno a fare i parfums di alcuni degli exclusifs (costeranno un botto ma almeno speriamo in un formato umano stavolta!); non si sa ne quando ne come ma di solito i miei informatori hanno l'orecchio ben teso :D
Magnifiscent
Magnifiscent, a proposito di cuoio, non ricordo se Lonestar Memories di Tauer e il Cuir Ambre di Prada li conosci già (mi pare il Tauer sì...fammi sapere se ti interessa provarli ok?). Dopo che l'altra volta abbiamo parlato degli export e non export di Lutens, e delle possibili differenze nelle fragranze, sono andata a sentire il Borneo 1834 in una profumeria (io ho una bell jar arrivata da Parigi) e mi è sembrata esattamente la stessa fragranza. Tu hai avuto modo di confrontare il tuo Fumerie Turque parigino con quello che si trova nelle profumerie?
Davide mi piaci quando sei logorroico :-) puoi esserlo ogni volta che lo desideri! Io associo gli Eau d'Italie più alla primavera/estate/autunno, l'unico che metterei in questo periodo è proprio il Baume. Ma io mi sa che non faccio molto testo: anche d'estate non riesco a rinunciare a cuoi e legni. Rimano (come dici tu, e bene) con quello che io sono. Ho chiaro quello che senti in Sienne l'Hiver e secondo me è una caratteristica che si sente anche in altre fragranze come l'Eau d'Hiver di Ellena per F. Malle (un invernale freddo) e uno di S. De Saint Aignan che ho provato ieri ma di cui non ricordo il nome... qualcosa che finisce con Ciels. Scaldare l'inverno con un profumo freddo. E questa, è arte.
Alessandra, come sai condivido quasi tutte le tue scelte di questo periodo! Alcune poi, le adoro!
1) Magnifiscent, d'accordo: ho preso nota del tuo indirizzo e-mail, ma non ti posso garantire nulla sui tempi perché ho un fottìo di esami a preparare e sarò poco a Milano. Quanto all'acquisto s può comunque iniziare a incontrarci per un caffé poi se le finanze me lo permetteranno sicuramente ci aggiudichiamo lo Chanellone!
Purtroppo so'studente e gennaio e febbraio il ristorante non paga...
2) B&B cercherò di essere ancora più logorroico, allora!
Quel che hai sentito di Stephanie de St.Etc.si chiama "Voleur de Ciels": ma vorrei capì che ladro d cieli è uno che sa di benzina e di motori;-) perché tale è il concetto dietro a questa fragranza. Li ho sentiti l'altra sera da Profumo e li ho trovati buoni. A me non è dispiaciuto The au Sahara, però dovrei ritestarli. Da un lato sono rimasto compiaciuto dalla gradevolezza delle fragranze; dall'altro devo sinceramente confessare di essere stato un po' disatteso. Ho voluto immediatamente testare Tobacco mucho: mi aspettavo un bel tabacco secco, decisamente maschile. No: una fragranza molto gradevole e garbata. Ma non è un tabacco. Almeno per come io lo intendo. Troppo morbido per me. La stessa cosa per Voleur de ciels... l'odore di motori di olio di benzina c'è: ma resta come l'altro molto in sordina. The au Sahara è un the alla menta. Il più corretto dei tre che ho sentito rispetto alla sua tenuità che contraddistingue quel che ho sentito. In più sono EdT... il che sulla mia pelle è un enorme svantaggio quanto a persistenza.
No, a gennaio, quando ritornerà (ora lo hanno finito) resterò fedele al Tauer dell'Air du desert.
In conclusione: i profumi della signorina St.etc. sono obiettivamente buoni, ma non rispondono - ora come ora - a quel che cerco: qualcosa di decisamente maschile. Mi dirai: "E Sienne l'hiver allora"? Eh... l'ho preso. E felicemente. Sai che l'ho messo alle 16 ed ora che ti sto scrivendo alle ore 0.32 lo sento ancora? non sui polsi, non dietro le orecchie, ma nell'incavo tra sterno e clavicola, in quello che per voi è il décolleté. A volte i profumi per goderseli bisogna saperseli mettere anche dove la pelle non scaldi poi troppo.
Ora che lo posso risentire da possessore ti posso dire che mi pare più invernale di quanto pensassi. A testarlo nella misura di qualche spruzzo, la senti quell'iris che salta fuori... ne sale un profumo azzurrognolo.. sai quella tinta a mezzo tra grigio cenere, indaco e azzurro pallido pallido? Ecco... Adjiumi nel suo forum se non sbaglio recensì un che di brina. Io unirei la sua suggestione con quella di un utente di basenotes che diede a Sienne un pollice verso lamentando un che di asprigno dovuto alle olive nere.
Perché è vero che le olive abbiano un che di aspro. Quelle nere, poi, più di quelle verdi. Ma se fai attenzione puoi scomporre l'odore dell'oliva in due note fondamentali. Una è quella di punta, aspra; e l'altra è il fondo, che è più sorda e rotonda... dolce! L'oliva è agrodolce. E in quella nera la parte dolce è più dolce di quella comune perché quella più aspra è più aspra di quella comune. Non so se rendo l'idea... Ebbene la genialità di Duchaufour, a mio avviso, è proprio quella di aver mantenuto il dolce rendendo silente l'agro se non per quella porzione che fa il dolce ancora più dolce. E con cosa ha attutito l'acidità dell'oliva? Con la nota talcata per eccellenza: l'iris! Ottenendo un talcato che talcato non è e un verde che verde non è! Un "acquerello con colori ad olio", freddo ma coprente, chiaro e opaco: come la neve fredda ripara la terra dalla gelata. Non caldo... eppure invernale.
E su quelle olive, quel che sembra brina in realtà sai cos'è? Lo zucchero a velo che guarnisce il panforte! Ed è così che torniamo a Siena! Te le vedi le olive coperte di zucchero a velo? Perché non so su di te, ma tra tutti questi colori freddi una nota zuccherina, nel sillage, io la sento.
La mia pelle invece addormenta il geranio che bene emerge a freddo su sui miei vestiti... Quindi è come se avessi due fragranze simili e diverse tra pelle e colletto e polsini della camicia!
E allora capisco perché il buon Bertrand quando gli si chiede qual è la fragranza migliore che abbia fatto risponda: "Sienne l'Hiver"...
l'ora notturna non mi permette di dilungarmi ancora... il sonno mi ottunde un po' (finisco a scrivere che è appena scoccata l'unaezerotrè). Ma queste sono le idee che avevo in mente di comporre nella recensione che di Sienne volevo fare sul sito di Adjiumi: è tra quelle che ho promesso di fare qua e là...
Tu hai avuto l'anteprima! ;-P
Bella la descrizione di Sienne, anche se io, forse perché cucino, ho sempre associato quello che tu dici zucchero a velo piu con della fecola di patate, leggerissima, piu impalpabile della farina eppure spessa, con quell'odorimo di amido dolciastro: ecco l'iris di Sienne mi da questa sensazione come per altro quello in Teint de neige.
Per quanto riguarda Voleur de Ciels, premetto che non conosco la fragranza ma da ciò che dici posso intuire che forse il nome sia un omaggio ai piloti d'aviazione e ai loro jet?
Dalla descrizione mi veniva quasi in mente Nostalgia di Santa Maria Novella che ha questo avvio di benzene e olio di motori rombanti in omaggio alla millemiglia per poi ammorbidirsi nella base con resine e morbido cuoio.
Cara BeB, Lonestar Memories e Cuir Ambre li conosco e pur essendo molto diversi mi piacciono aspetti di entrambi. Amo il lato selvaggio di Lonestar Memories da un lato, che però lo rende anche non proprio un passepartout e dall'altro il garbo un po oldfashioned di Cuir Ambre. Di quest'ultimo però mi piacerebbe esistesse un edt... Siamo sempre incontentabili eh? :D
Ho avuto poi modo anche io di fare un test col mio Fumerie Turque parigino e anche a me non è parso di notare salienti differenze. A proposito Davide, se non lo conosci te lo consiglio: non è esattamente un tabacco classico maschile ma vale la pena di provarlo.
Magnifiscent
Ciao anonimo, certo che Coromandel lo può indossare anche un uomo, ci mancherebbe! Tutti i grandi profumi sono unisex. Cioè bisex. Cioè, no sex (ma come sono scema oggi!) insomma hai capito, la Bellezza è Bellezza. Dipende solo da cosa ti piace e dal fatto che un certo profumo faccia vibrare una parte di te.